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Multiutility Hera di cui il Sindaco Tagliani è notoriamente sponsor attivo da anni

La notizia è che il Sindaco di Bologna, Valerio Merola (PD) si è opposto, con successo, al taglio allo stipendio di Tomaso Tommasi di Vignano, presidente della multiutility Hera (confermato ieri al vertice della società) che guadagna 475 mila euro all'anno. La ipermediatica linea del premier Matteo Renzi, che prevederebbe un tetto agli stipendi dei supermanager pubblici di 240 mila euro, viene dunque volutamente sconfessata, in barba ai buoni propositi di risparmio ed equità.

Come sempre, il PD ,se la suona e se la canta;: va in scena la consueta bagarre finto-polemica. Il segretario bolognese del Pd, Raffaele Donini rilascia dichiarazioni indignate ed opposte nel merito, il capogruppo del Pd in Comune Francesco Critelli cerca di buttare acqua sul fuoco. Si confondono un po' le acque, si occupano gli spazi mediatici di governo e di opposizione, e si conseguirà il risultato perseguito: nessuno toccherà lo stipendio d'oro.

La morale è sempre quella: i manager si strapagano, la differenziata viaggia a rilento, e noi utenti paghiamo le tariffe tra le più alte d'Italia per i rifiuti.

Anche per questo il M5S si oppone fermamente al progetto regionale di monopolio dei servizi da parte della multiutility Hera di cui il sindaco Tiziano Tagliani è notoriamente sponsor attivo da anni (vedi Geotermia e Inceneritore, progetto Corepla, Servizio Idrico, ecc..) e si impegna, in caso di vittoria, a costruire l'alternativa a livello municipale. Una graduale politica di ripubblicizzazione dei servizi potrà creare nuove opportunità di lavoro, oltre che fornire garanzia di qualità, risparmio sulle tariffe ed efficienza.